martedì 25 maggio 2010

La gioia dell'Amore

Domenica scorsa abbiamo celebrato la festa della Pentecoste. Quasi per caso, ma direi piuttosto grazie alla Divina Provvidenza, mi sono trovata a partecipare alla recita dei vespri che precedeva la celebrazione della Santa Messa e questo mi ha aiutata a vivere ancor più profondamente questa giornata e ad assaporare la bellezza di questa festa: il dono dello Spirito Santo, che non è sceso solo sugli Apostoli quasi duemila anni fa, ma che ancora oggi viene donato ad ognuno di noi!
Ecco come ci esorta san Paolo:
Cercate di conservare l'unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace. Un solo corpo, un solo Spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio, che è al di sopra di tutti, agisce per mezzo di tutti ed è presente in tutti. (Ef 4, 3-6)
E' la nostra fede, un messaggio di gioia e di amore, che ci ha portato il Signore e che ci viene continuamente ricordato dallo Spirito Consolatore, il Paraclito, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto (Gv 14, 26). Come possiamo temere, se noi, Figli di Dio, abbiamo accanto a noi, dentro di noi, lo Spirito Santo? Come possiamo non gioire nel profondo del cuore per questo meraviglioso dono che ognuno di noi ha ricevuto dal Padre?

Mentre ero raccolta in preghiera e meditavo su questi brani, il mio sguardo si soffermava su queste parole: unità, speranza, vocazione. Ed immediatamente ho inteso il "segreto" di un matrimonio felice: è Lui, è lo Spirito Santo che gli sposi ricevono come coppia nel giorno del loro matrimonio, che li trasforma e li rende riflesso dell'Amore di Cristo per la Chiesa! Ho compreso che, grazie alla sua presenza in noi, mio marito ed io riusciamo a superare momenti difficili, tristi, di solitudine perché lo Spirito Santo viene in nostro aiuto, rianima i nostri cuori e li infiamma di un Amore grande, immenso, così che - dove le nostre forze umane non posso arrivare - è Lui che supplisce con la sua forza, donandoci energia sempre nuova, che rinnova in noi ogni giorno l'Amore che abbiamo consacrato dinanzi a Dio nel giorno del nostro matrimonio!
Anche il nuovo rito del matrimonio ha ribadito con forza la presenza dello Spirito Santo, che viene effuso sugli sposi nella benedizione nuziale; questa è la preghiera che il sacerdote che ha celebrato il nostro matrimonio ha recitato per invocare su di noi, come coppia, uno dinanzi a Dio, la discesa dello Spirito Santo:
O Dio, stendi la tua mano su questi sposi ed effondi nei loro cuori la forza dello Spirito Santo. Fa’, o Signore, che, nell’unione da te consacrata, condividano i doni del tuo amore e, diventando l’uno per l’altro segno della tua presenza, siano un cuore solo e un’anima sola.
Dona loro, Signore, di sostenere anche con le opere la casa che oggi edificano. Alla scuola del Vangelo preparino i loro figli a diventare membri della tua Chiesa. Dona a questa sposa benedizione su benedizione: perché, come moglie e madre, diffonda la gioia nella casa e la illumini con generosità e dolcezza.
Guarda con paterna bontà il suo sposo: perché, forte della tua benedizione, adempia con fedeltà la sua missione di marito e di padre.
Non è bellissimo? Io credo che la cosa più bella è che non sono solo "belle parole": è tutto autenticamente vero! Forse a volte tendiamo a dimenticarcene, ma non dovremmo, perché queste parole sono fonte di Speranza per noi e possono consolarci ogni volta che ci sentiamo deboli, tristi, senza forza nè voglia di combattere; lo Spirito Consolatore è con noi, ci sostiene e ci aiuta a realizzare insieme il progetto che Dio ha su di noi e sulla nostra famiglia. Cosa abbiamo da temere? Perché preoccuparci? Abbiamo ben ragione di affidarci a Lui, perché Dio, che è nostro Padre, sa di cosa abbiamo bisogno. Per questo Gesù ci invita a cercare piuttosto il regno di Dio, e queste cose vi saranno date in aggiunta. (Lc 12, 30-31)

Anche Giovanni Paolo II sottolinea quanto sia importante il dono dello Spirito Santo nella vita matrimoniale:
Lo Spirito, che il Signore effonde, dona il cuore nuovo e rende l'uomo e la donna capaci di amarsi, come Cristo ci ha amati. L'amore coniugale raggiunge quella pienezza a cui è interiormente ordinato, la carità coniugale, che è il modo proprio e specifico con cui gli sposi partecipano e sono chiamati a vivere la carità stessa di Cristo che si dona sulla Croce. (Familiaris Consortio, 13)
Ancora, nella prima lettura di domenica scorsa, ascoltavo queste parole: si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi. (At 2, 2-4) Naturalmente il brano si riferisce agli apostoli e alla discesa dello Spirito Santo su di loro, ma perché non possiamo riferirlo ad ogni famiglia? Una famiglia riunita in casa, che lascia porte e finestre spalancate, perché il soffio di Dio possa entrare, avvolgerli completamente ed infiammare i loro cuori perché superino incomprensioni e dispiaceri, parlando l'unico linguaggio dell'Amore.

Voglio concludere questo intervento con una preghiera, che è un canto allo Spirito Santo, un canto che ho conosciuto grazie a mio marito alcuni anni fa e che ancora oggi, ogni volta che lo canto, mi emoziona:

Vieni, vieni Spirito d'Amore
Vieni, vieni, Spirito d'Amore,
ad insegnar le cose di Dio.
Vieni, vieni, Spirito di pace,
a suggerir le cose che lui ha detto a noi.

Noi ti invochiamo, Spirito di Cristo,
vieni tu dentro di noi.
Cambia i nostri occhi, fa' che noi vediamo
la bontà di Dio per noi.

Vieni o Spirito dai quattro venti
e soffia su chi non ha vita.
Vieni o Spirito e soffia su di noi,
perché anche noi riviviamo.

Insegnaci a sperare, insegnaci ad amare,
insegnaci a lodare Iddio.
Insegnaci a pregare, insegnaci la via,
insegnaci tu l'unità.